Il valore delle rimesse

Tradotto da Monica Manicardi

Ha scoperto il salmone a New York quando lo ha visto cucinato sui vassoi della gastronomia del supermercato. Dodici dollari al pezzo da mezzo chilo. Dodici dollari, si chiese cosa avrebbe potuto fare con dodici dollari nel suo nativo Todos Santos Cuchumatán, Huehuetenango, Guatemala, senza dubbio sfamare la sua famiglia per almeno tre giorni.

A Todos Santos Cuchumatán, Clementino ha lavorato nel cimitero fin da adolescente, prima come assistente di suo zio dove ha imparato a lavorare senza una tecnica adeguata qua e là: giorni da becchino, altri da muratore, giorni da manutentore  e giorni come pittore di pennello grande e pennello piccolo.

Ha imparato a memoria la bandiera degli Stati Uniti quando iniziarono ad arrivare i corpi dei migranti che morivano in quel paese  e che l’avevano adottata come la loro seconda patria, persone così grate per il sostentamento da chiedere che la bandiera degli Stati Uniti fosse dipinta sulle loro tombe  insieme a quella del Guatemala. Richieste espresse per paesaggi delle città americane e delle montagne di Todos Santos Cuchumatán.

Da El Norte arrivavano i dollari per costruire grandi pantheon per intere famiglie, Clementino rimase colpito dal lusso di chi era partito con una mano davanti e l’altra dietro. Sicuramente negli Stati Uniti stavano benissimo se sprecavano soldi in quel modo, pensò.

Gran parte della popolazione era emigrata quando Clementino raggiunse la maggiore età  e dove prima c’erano case di mattoni iniziarono a costruire case a blocchi di tre piani con ampio spazio per parcheggiare le auto usate che arrivavano dal confine tra il Messico e Guatemala. I giovani si commossero nel vedere quella fortuna e cominciarono ad emigrare in massa, e in mezzo a questa affluenza se ne andò anche Clementino, promettendo alla famiglia di inviare rimesse settimanali per la costruzione della casa con ampio parcheggio per le auto che avrebbe inviato.

Fu così che si imbatté a New York con interi villaggi che immaginava di trovare vivendo nell’opulenza, come testimoniavano le rimesse per costruire i pantheon e le case a tre piani. Ma con sua grande sorpresa erano stati stipati in edifici situati nelle zone più povere della città, con tre e quattro famiglie che affittavano un appartamento con una camera da letto. Aveva  trovato squadre di lavoratori che vivevano negli scantinati delle case di altri guatemaltechi che gli avevano fatto loro il favore di affittarli.

La maggior parte di loro viaggiava in treno perché non aveva l’auto, che come lui, un giorno si sono chiesti cosa avrebbero potuto fare in Guatemala con i dodici dollari e mezzo di salmone costati nella rosticceria del supermercato.

Questo testo può essere condiviso in qualsiasi blog o social network citanto la fonte di informazione  URL:  https://cronicasdeunainquilina.com

Ilka Oliva-Corado @ilkaolivacorado

Deja un comentario

Este sitio usa Akismet para reducir el spam. Aprende cómo se procesan los datos de tus comentarios.