La donna della tenerezza negli occhi

Tradotto da Monica Manicardi

Sono concentrata leggendo un libro quando all’improvviso la vedo apparire, una donna asiatica, alta, slanciata, con un cappotto invernale maestoso. Torno alla mia lettura ma non riesco a concentrarmi e torno a vederla, tanta bellezza in una sola persona. Ma com’è possibile, mi domando, cercando di leggere nuovamente il mio libro, che tanta bellezza abbia anche la sottigliezza della tenerezza, perché nei suoi occhi ho visto la tenerezza.

Torno al mio libro, solo per abbassare la testa e fingere di leggere perché ho perso la concentrazione. La donna slanciata sta andando a prendere sua figlia di cinque anni che si allena a basket, la prende per mano ed esce dalla struttura, io la seguo con lo sguardo e la vedo salire su un Mercedes-Benz di lusso. Se ne vanno.  Che tipo di apparizione è stata! Sospiro.

Non è comune vedere una donna asiatica alta, esistono certo ma non è usuale vederle. Inoltre, con quel cappotto tipico invernale, a quadri, lunghissimo. Che sono i miei preferiti, ma non ho l’altezza giusta per portarli e mi piace sempre vederli ad altre donne alte che li portano stupendamente.

Passano i giorni e la donna  della tenerezza negli occhi continua a venire a prendere sua figlia, a volte si siede in uno dei divano nella sala d’attesa, con una  eleganza, lei è pura delicatezza ed io perdo la concentrazione, vedo solo le parole comprensibili nel libro. Fino a quando un giorno si siede proprio accanto a me e mi sento svenire, come un mancamento, direbbero nel mio paese. Quando la guardo direttamente negli occhi come un reclamo: ha una bellezza soprannaturale che mi fa perdere la concentrazione, mi è impossibile leggere. Lei mi sorride e mi dice che le sono simpatica, che mi vede leggere  quando parcheggia la macchina, e mi domanda come non faccia a perdere la concentrazione, e che lei era come me quando era giovane e viveva in Corea.

Raccontami della Corea, le chiedo dopo averla salutata nella sua lingua, lei sorride quando le parlo in coreano, sorpresa mi domanda come abbia appreso la sua lingua ed io rispondo che il mio primo lavoro nel paese era in  una famiglia coreana, che ho appreso anche a cucinare qualche piatto tipico e che conosco poche parole in coreano per salutare, niente di più.  Continua a sorridere ammirata, mi domanda di che paese sono, e continua il nostro scambio culturale.  Ha 50 anni  ed è emigrata negli Stati Uniti a metà della sua carriera universitaria, voleva andarsene da dove viveva e andare lontano, ha conosciuto un coreano nato negli Stati Uniti che dopo aver conosciuto la sua famiglia le ha chiesto di sposarla e lei non ci pensò due volte, andando via con lui. Hanno avuto due figlie, una di 15 anni e l’altra di 5, però mi racconta che con la più grande non va d’accordo perché ha il carattere e l’arroganza insopportabile come la famiglia di suo marito. Invece la piccola è come lei.

La donna della tenerezza negli occhi non ha famiglia nel suo paese, nemmeno una zia lontana o cugini, è totalmente sola. Suo marito, un uomo benestante le ha dato tutto il lusso che può dare il denaro, ma lei vive dentro ad un carcere perché deve obbedirgli e a tutta la famiglia. Mi dice che le ricordo molto lei da giovane, mi domanda come sono le mie giornate, se sono sposata se ho dei figli, ed io rispondo di no, mi domanda cosa faccio nel mio tempo libero oltre a leggere e le dico che abitualmente vado a camminare e vado in bicicletta nelle riserve forestali, che vivo con pochissime persone perché non mi piace, che preferisco la montagna e la solitudine alla gente. Che prendo la mia bicicletta e vado in città, che mangio una pizza e bevo due birre e infine vado a visitare i musei per poi tornare a casa al calare del sole, pedalando. Sospira soddisfatta mentre elenco le mie attività. Mi ricordi molto me quando ero giovane, non sposarti mai, non sai quanto fossi felice allora, la libertà che hai, tutto cambia quando ci si sposa e nascono i figli, a meno che tu abbia la fortuna di spostarti con un uomo  che non sia maschilista. O con una donna. Con una donna? E soffoco dalle risate. Non dirmi che pensi come la maggior parte delle persone che credono che una donna possa stare solo con un uomo? Io non lo credo. No, nemmeno io.

Uno non si aspetta di avere questo tipo di conversazione, una persona deve avere una mente aperta in realtà affinché non ci sia diffidenza di cose di genere, tanto insignificanti. La donna continua a parlare di ogni argomento per cui penso che abbia una mente di una persona anarchica, ma come una mente così brillante è finita sposata e vive  in questo modo? Niente di speciale, succede spesso. In Corea non ha mai praticato alcuna religione, ma da quando si è sposata deve frequentare tutte le domeniche la chiesa coreana con la famiglia di suo marito, anche se sta morendo di un forte mal di testa o per qualsiasi altra cosa che la faccia sentire indisposta, perché la famiglia del marito è benestante e molto amata e rispettata in quell’ambito, non sarebbe bello che lei non andasse in chiesa con loro.

Conosce un’infinità di paesi ed ha varie carte di credito, ogni anno cambia automobile, ma mi dice che darebbe tutto quello che ha, per avere la libertà di prendere una bicicletta e perdersi un giorno in città come lo faccio io. Non va in bicicletta dal giorno della sua emigrazione, mentre in Corea lo faceva sempre. Non ti sposare, mi ripete, hai la libertà e la felicità che poche donne hanno, godi per te e per tutte loro. Ma se arriva un pazzo o una pazza con la tua stessa follia allora  invitalo a fare una passeggiata in bicicletta con te e lì deciderai. Deve essere un giro in bicicletta, le chiedo morendo dalle risate e ride anche lei. Si, e  vedi se riescono a tenere il tuo passo e portali ai musei per vedere se resistono, a mangiare pizza e bere birre, non solo perché diranno che sono estasiati.  Insieme moriamo dalle risate!

Ma hai una vita piena e non hai bisogno di nessuno che la importuni. Ti vedo, mi dice,  e mi vedo quando ero giovane io. Ero esattamente come te,  non commettere il mio stesso errore. Non mi sono azzardata a chiederle perché non divorziasse.

Mi affascina parlare con persone sconosciute perché sono un mazzolino di colori, speranza, esperienze, apprendimento, non importa quale sia l’argomento, si impara sempre qualcosa di nuovo e si conoscono altre culture, altri modi di vivere, altre abitudini, altri pensieri. E mi dimostrano, con la loro solo esistenza, che non siamo unici, che il mondo non gira intorno a noi, che possiamo conservare il nostro proprio paradiso ma se apriamo le finestre possiamo osservare quello degli altri, che sono come in un campo libero, i fiori selvatici che lo abbelliscono.

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Ilka Oliva Corado @ilkaolivacorado

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