La pandemia del cinismo

Tradotto da Monica Manicardi

Non vogliamo vedere nessuna ingiustizia di alcun tipo non perché ci fa male, ma perché non ci importa niente del dolore degli altri e di come vivono. E se uno di noi ostacola il nostro cammino noi andiamo dall’altra parte del marciapiede o torniamo indietro o ci saltiamo sopra come fosse una getto d’acqua, in generale siamo bravi ad evitare. Storicamente abbiamo evitato la memoria e la ricostruzione del tessuto sociale. Non esiste virus più fulminante come il cinismo e lì ci dipingiamo come umanità.  I virus vanno e vengono, come la gestione dell’informazione dei mezzi di comunicazione e del governo, è questo che fa l’enorme differenza.

Per esempio il dengue, dove è diffuso nei paesi in via di sviluppo  e muoiono milioni di persone e continueranno  a morire, non si vedono governi nemmeno mezzi di comunicazione che dichiarano l’emergenza. Con l’aborto clandestino, muoiono milioni di donne e non è un’emergenza mondiale fare una legge legale sull’aborto, sicuro e gratuito. Povertà estrema, una sciagura  della nostra doppia morale mondiale. Detto ciò non voglio sottovalutare l’importanza del virus che stiamo vivendo adesso  a livello mondiale e nemmeno dico che non bisogna  seguire le indicazioni.  Ma la grande massa dei lavoratori a livello mondiale non può rimanere  a casa propria restando in quarantena perché riescono appena a sopravvivere giorno dopo giorno, e nemmeno i padroni oligarchici non vogliono perdere i giorni lavorativi.

Chi farà la raccolta di stagione? Se sono i lavoratori a giornata del campo mal pagati senza diritti lavorativi che lo fanno, non sono visti come persone e non lo saranno nemmeno con questa crisi, muoiono quelli che devono morire, solamente si sostituiscono con  altri per fare il lavoro e questo succede anche con la popolazione indocumentata a livello mondiale. E’ molto bello vedere ai balconi degli edifici in Italia la gente che canta  e suona strumenti mostrando la cultura e l’unità, per certi versi diciamo che è umanità, ma, perché nessuno si è mai unito in questo modo per chiedere al governo di questo paese un accordo dignitoso ai migranti indocumentati che arrivano annegando nel mare? E’ adesso che con la pandemia e il caos si approfitta per andare sui social network e non hanno nient’altro da dire?  Cosa succederebbe se tutte le famiglie in Italia uscissero sui balconi mostrando umanità, cantando, suonando strumento chiedendo un accordo umano e la legalità di soggiorno e diritti lavorativi ai migranti che arrivano annegando in imbarcazioni di fortuna dall’Africa e parte dall’Europa? Chiedendo una quarantena per i migranti indocumentati, che lusso. Ma  a loro non gli  importa, e non saranno mai interessati.

Quelli che hanno avuto il tempo e la possibilità nei giorni precedenti hanno svuotato i supermercati, alla fine sono rimasti gli operai che guadagnano alla giornata e molti non sono riusciti a comprare niente perché non hanno soldi, quando ci andranno non troveranno nulla perché  quelli che hanno comprato prima di loro  non gliene importa niente degli altri. Chiaro esempio di egoismo. Questa enorme carenza perché è stata a livello mondiale, progredisce la pandemia per settori così continueranno a svuotarsi i supermercati.  Questo ci da un’idea, minima,  pero ce la dà, di come vivevano i paesi oltraggiati in tempo di dittature e invasioni, le quali cominciarono con carenze di supermercati, panetterie, farmacie, per creare il caos nella popolazione.  Da noi non è passata nemmeno una settimana che è tutto ripulito, i prodotti di base  non ci sono più.

Immaginiamo anni di dittatura dove inoltre violentavano, torturavano, scomparivano e assassinavano persone. Potremmo noi  sopravvivere a qualcosa di simile? Parlo chiaramente di queste nuove generazioni pompose e arroganti. Perché sappiamo già di cosa sono fatti le persone più grandi, sono il nostro esempio e la nostra guida.

Possiamo immaginarci perciò  cosa significa un blocco economico in paesi come Cuba e Venezuela. Cuba per decenni vive così e tuttavia continua ad essere un esempio di umanità per il mondo, in questo momento offrendo medicinali  e inviando i suoi medici intorno al mondo affinché assistano alle necessità dei popoli. E non glielo ha insegnato Fidel, è un popolo che ha saputo resistere con dignità e coscienza l’enorme ingiustizia che ha commesso il mondo  con il suo cinismo e il suo silenzio.

Possiamo immaginare quindi quello che vive la Palestina, (quello che ha vissuto Irak. Pakistan e che vive la Siria) che le bombardano ospedali, case e scuole. Che le strappano i suoi alberi di olivo con macchinari pesanti, che disinfestano le sue semine affinché non crescano. Che  bombardano i supermercati, che  sparano a bruciapelo se qualcuno  si avvicina alle proprie terre le quali ogni giorno gli vengono rubate. Certo che possiamo immaginarlo, ma preferiamo voltarci dall’altra parte, perché il loro dolore, le loro urla di aiuto e la dignità di questo popolo che lotta ci sputa in faccia, nel nostro cinismo. Certo, stiamo vivendo una pandemia e l’abbiamo sempre vissuta, ma di cinismo, con insensibilità e con la doppia morale.

Spero che almeno, dato che non ci danno il coraggio per vedere oltre ai galanti confini della patria, e nemmeno osiamo  ad addentrarci nella memoria storica del nostro popolo per pensare nella terra rasa al suolo e le popolazioni che sono andate in  esilio forzato, la pretesa di  rimanere a casa ad osservare la quarantena sia per tutti gli esseri umani, non solo per qualcuno che gode di privilegi di classe, da qui, indica il comportamento degli operai nel tempo della pandemia di cinismo.

Questo testo può essere condiviso in qualsiasi blog o social network citanto la fonte di informazione  URL:  https://cronicasdeunainquilina.com

Ilka Oliva Corado @ilkaolivacorado

29 de marzo de 2020

Deja un comentario

Este sitio usa Akismet para reducir el spam. Aprende cómo se procesan los datos de tus comentarios.