ILKA OLIVA CORADO: La mia scrittura è catartica, è un processo di restaurazione

Tradotto da Monica Manicardi

Di Mariela Castaňon

La scrittrice guatemalteca Ilka Oliva Corado, è stata invitata alla Fiera Internazionale del Libro del Venezuela (Filven) 2018 (dal 8 al 18 di novembre), dove ha trattato i  dettagli del suo libro “Storia di una indocumentata, attraversamento nel deserto di Sonora-Arizona” e ha condiviso la sua testimonianza come sopravvissuta alla frontiera, nell’anno 2003.

Oliva Corado ha concesso un’intervista a LH VOZ del Migrante e spiega in cosa consiste la sua partecipazione al Filven, la sua esperienza e la sua scrittura.

LH VOZ del Migrante:Ho saputo che qualche giorno fa ha presentato uno dei suoi libri alla Fiera Internazionale del Libro del Venezuela, qual è stato il libro che ha presentato e qual è la ragione per la quale ha accettato di partecipare?

Ilka Oliva Corado:Sì, il primo libro che ho scritto,  Storia di una indocumentata, attraversamento nel deserto di Sonora-Arizona. Anzitutto perché è stato un onore essere invitata alla fiera e inoltre il libro è stato edito e pubblicato dal Editorial El Perro y la Rana;  questo è stata una carezza all’anima del Niňo Araňero (Hugo Chàvez Frìas) fondatore dell’editoriale e della fiera. Ed anche perché è estremamente necessario denunciare la causa delle migrazioni forzate dei centroamericani verso gli Stati Uniti, in ogni forma possibile.

LH VOZ del Migrante:Qual è il contenuto del libro che ha presentato e in che anno lo ha pubblicato?

Ilka Oliva Corado: il libro racconta il mio attraversamento come migrante indocumentata dal Guatemala verso gli Stati Uniti, la violenza cui vengono sottoposti i migranti per non avere una carta che gli garantisca la visibilità come essere umani con diritti. E’ stato pubblicato nel 2014 e da allora è stato tradotto in italiano, francese, portoghese, svedese e inglese, prossimamente sarà pubblicato in questo ultimo idioma.

LH VOZ del Migrante:La Fiera Internazionale del Libro ha scelto il libro che avrebbe presentato?

Ilka Oliva Corado:E’ stato così, perché in questa occasione è stata dedicata alle comunità migranti non solo del Venezuela ma di tutto il mondo.

LH VOZ del Migrante:Si sente identificata con il libro che ha presentato? Perchè?

Ilka Oliva Corado:Certamente, anche se è un libro doloroso, di una realtà cruda e che colpisce, è l’esperienza di migliaia di migranti di tutto il mondo. Non solo di latinoamericani perché la migrazione forzata ha una spina dorsale ed è la politica dello sfruttamento del povero per il ricco. Nel Centroamerica ce ne rendiamo conto con i governi neo-liberali e corrotti, bande criminali che impoveriscono i loro popoli e li obbligano a migrare cercando di salvare la propria vita e per avere una opportunità di sviluppo.

LH VOZ del Migrante:Come è stata la sua esperienza personale nel presentare il suo libro nella Fiera Internazionale del Libro del Venezuela?

Ilka Oliva Corado:Straordinaria, anche se dovevo essere presente all’invito non ho potuto esserci perché per la mia condizione di indocumentata non ho potuto viaggiare fuori dal paese, ma ero presente  tramite una videoconferenza. L’emozione è stata indescrivibile perché il Venezuela è un paese che amo e lo sento come se fosse la mia patria ed io essendo tanto lontano ho preso parte a questa festa culturale diventando il primo paese latinoamericano nel pubblicare il mio libro, non avrò abbastanza vita per ringraziarli per questa dimostrazione d’amore.

LH VOZ del Migrante:In cosa consisteva la sua partecipazione?

Ilka Oliva Corado:La presentazione si è svolta nella Casa Amarilla, nella cancelleria venezuelana ed è stato presentato da Lenin Brea, editore della Editorial El Perro y la Rana,da Giullermina Soria, 

di una organizzazione che lavora con i migranti in Venezuela e da Raùl Cazal, del Centro Nacional del Libro ed uno degli organizzatori della fiera, il quale mi ha proposto la pubblicazione del libro e la partecipazione tramite videoconferenza parlando della migrazione forzata del centroamerica verso gli Stati Uniti e la mia esperienza durante l’attraversamento.

LH VOZ del Migrante:Aveva partecipato in altre Fiere del Libro?

Ilka Oliva Corado:No, questa è stata la prima.

LH VOZ del Migrante:Come si sente nel sapere che le sue parole arrivano e sono apprezzate in differenti paesi del mondo?

Ilka Oliva Corado: La vita ci sorprende meravigliosamente  con i diversi camini che ci ha preparato, non mi è mai passato dalla mente di emigrare e tuttavia sono emigrata nella desolazione della post frontiera nello stigma e nella frustrazione di vivere all’ombra della clandestinità, come ultimo tentativo alla sopravvivenza ho cominciato a scrivere per cercare ossigeno per la mia anima. La mia scrittura è catartica, è un processo di restaurazione. Le mie parole volano libere, autonome, lontano da me, loro solcano gli orizzonti che io non riesco e se una solo di loro riesce a toccare un’anima e aiutarla nel suo processo di restaurazione (perché tutti siamo esseri spezzati) avrà dato una ragione alla sua esistenza. Questa è la ragione della scrittura, curare l’anima almeno per me. Che altre persone le leggano mi fanno sentire profondamente riconoscente.

LH VOZ del Migrante:quanti libri ha pubblicato fino ad ora e in quali lingue? Li può elencare?

Ilka Oliva Corado:Ne ho pubblicati dodici, il primo  Storia di una indocumentata, attraversamento nel deserto di Sonora-Arizona, è stato tradotto in francese, italiano, svedese, portoghese e inglese. Questo libro è una memoria, come Post Frontiera. Inoltre c’è Crònicas de una inquilina che sono racconti; Transgredidas, che sono testimonianze di donne sopravvissute alla violenza di genere. E i poemi Luz de faro, En la melodia de un fonema, Niňa de arrabal, Destierro, Nostalgia, Agosto, Ocre y Desarraigo.

LH VOZ del Migrante:Qual’è il messaggio per la nuova generazione di scrittori? Ci sono molte persone che sognano di scrivere ma non sanno dove pubblicare.

Ilka Oliva Corado:A volte uno crede che la cosa migliore che le possa capitare nella vita è che lo pubblichi un editoriale e non ci rendiamo conto che noi possiamo creare la nostra, abbiamo il potere e la capacità per farlo: in realtà  sono necessari solo alcuni fogli di carta, una macchina da scrivere o un computer e una fotocopiatrice, si scrive il libro si fanno copie e si uniscono o si  graffettano ed è già fatto il libro. L’importante è scrivere e quello che si vive in questo processo, (chi scrive per pubblicare non ha capito la vera ragione della scrittura)  il resto verrà a suo tempo se deve succedere.

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Ilka Oliva Corado @ilkaolivacorado


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